CONVEGNO JUNIORES
26-27-28 Aprile 2013
Dal 26 al 28 aprile 2013 si è svolto al Santuario del Divino Amore il Convegno delle Juniores organizzato dell’ USMI Regione Lazio.
Le partecipanti sono state 145 di Diocesi e Congregazioni diverse. Dopo l’accoglienza presso la casa del pellegrino, nella sala convegni, la Presidente Madre Roberta Branco ha salutato le partecipanti e presentato la relatrice Sr. Pina Riccieri, Docente invitata in psicologia all’Auxilium.
La relazione divisa in due parti dal Tema: “ La relazione: dimensione fondamentale per il cammino umano-cristiano” ha visto le partecipanti attente ed interessate. Sr. Pina ha parlato con semplicità e chiarezza esponendo il concetto di relazionalità sia sotto il profilo umano che spirituale, evidenziandone le note positive e negative per delineare percorsi di crescita umana, cristiana, psicologica, morale.
Ha focalizzato gli elementi costitutivi della “relazione”; le forme della “relazione”; il rapporto tra “relazione e “comunicazione.” Ha parlato dell’importanza del dialogo e dell’ascolto per una “sana relazione”. Ha dettato infine un decalogo della comunicazione.
Alle ore 19, insieme abbiamo pregato il vespro e dopo cena è stato proposto il film “Il mio nome è Khan”, una proiezione di Karan Johar. E’ la storia di un uomo che per riconquistare l’amore della moglie affronta un viaggio toccante ed incredibile fatto di relazioni che si intrecciano e che costituiscono il filo conduttore dei suoi ideali: l’amore, la giustizia, la pace, la fratellanza.
Sabato 27 la giornata è iniziata con le lodi e l’Eucarestia, il relatore Don Franco Piazza, Ordinario di Teologia Dommatica alla Pontificia Facoltà Teologica di Napoli, sez. San Luigi e Docente di Etica Sociale all’ Università del Sannio – Il tema svolto: “ Il valore ecclesiale della fraternità. Appartenenza costitutiva e responsabilità condivisa”. La giornata è stata intensa con un ritmo incalzante, due relazioni, un momento di riflessione personale seguito dal dibattito in assemblea. Molto incisive le parole di Don Franco che per approfondire il tema “Vita Consacrata e Chiesa” è partito da alcune provocazioni: come unire vita comunitaria e vita apostolica? Come il senso di appartenenza diviene responsabilità che ri-guarda ogni persona? Le juniores hanno partecipato attivamente con domande pertinenti, hanno cercato di capire anche il significato di immagini proposte dal relatore sempre sul significato di comunità, comunione, relazione, vita fraterna.
Alle ore 18.15, l’Adorazione è stato un momento bellissimo, intorno all’Eucarestia che troneggiava al centro della sala si è creata un’ atmosfera di serenità; la presenza di Gesù ha ricostruito quel vincolo di comunione che dopo la riflessione della giornata la trovato il suo compimento in GV. 10,27-30 “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.”
Dall’amore di Gesù all’ amore fraterno … dopo cena condivisione di gioia attraverso usanze e costumi, balli e scenette. Significativo il canto dell’ Inno nazionale, l’amore della Patria ha unito sorelle di diverse congregazione.
Domenica 28 aprile, ultimo giorno di convegno, ore 7 lodi ed Eucarestia – La relatrice Sr. Giuseppina Alberghina, Docente di Teologia della Comunità al Claretianum – Roma, ha svolto il tema: “Voi lo amate pur senza averlo visto(1Pt 1,8) La radicalità della fede e della sequela”, dopo un breve commento del testo della Prima lettera di Pietro, la relatrice ha spiegato che l’uomo non né formato solo di corpo e spirito ma esiste tra i due un terzo livello che è la psiche, l’anima. I tre livelli si completano a vicenda e uno ha bisogno dell’altro per relazionarsi. Si è soffermata molto sull’importanza del rapporto fede e sequela, amore e testimonianza, ribadendo che l’amore non è costrizione è libera adesione alla persona amata, l’amore vero è ricevuto in dono per questo ognuno è libero di aderire o meno alla verità della sua vita e di conseguenza vivere nell’autenticità. La fede è la libera adesione all’ Altro, a Dio. Oggi il mondo non vede Dio ma vede il religioso che segue la voce che lo chiama a diventare l’immagine della Parola che ha sentito. Il religioso è un interlocutore a voce alta di Colui che il mondo non vede e non sente. Ha concluso con le parole di Papa Benedetto XVI, rivolto alle religiose il 2 febbraio 2013. “Vi invito ad alimentare la fede in grado di illuminare la vostra vocazione. Vi esorto per questo a fare memoria, come in un pellegrinaggio interiore, del “primo amore” con cui il Signore Gesù Cristo ha riscaldato il vostro cuore, non per nostalgia ma per alimentare quella fiamma.”
Il convegno si è concluso con il pranzo, tutte le partecipanti sono andate via stanche, ma felici di portare nel cuore un arricchimento personale da comunicare con gioia nelle comunità e … con tanti numeri e indirizzi in più nelle agende o telefonini per coltivare il legame di amicizia che in Cristo si è istaurato nei giorni di convegno.
La Segretaria Regionale
Sr. Diana Anna
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