ASSEMBLEA ELETTIVA USMI – REGIONE LAZIO
SALUTO INIZIALE
Carissime,
è con gioia che mi trovo qui con voi Sorella tra Sorelle, per vivere un momento importante della vita dell’USMI: l’assemblea regionale elettiva.
Vengo innanzitutto a portarvi il saluto e l’augurio di madre Viviana Ballarin, presidente nazionale USMI e delle Sorelle del consiglio di presidenza. Tutte sono oggi qui con noi, presenti con il pensiero, l’affetto e la preghiera.
L’USMI è come una grande famiglia e quando c’è un evento importante, tutta la famiglia si riunisce: pur non essendo possibile fisicamente convenire in questa sala, c’è la presenza spirituale che è intensa e piena di affetto.
Condividiamo insieme questo importante momento e, per viverlo nel miglior modo possibile, ci lasciamo guidare dalla parola della liturgia odierna che nella lettera agli ebrei ci invita “ad offrire un sacrificio di lode a Dio cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome” (Eb 13,15). San Paolo parlerà nella lettera ai Filippesi di “culto spirituale” che si esplicita nel proclamare la misericordia del Signore e vivere la carità verso il prossimo.
Noi siamo qui per proclamare la nostra fede e il nostro amore a Gesù, impegnate in una vita di donazione ai fratelli più bisognosi, unite tra noi da un medesimo amore e da una stessa speranza. Accogliamo dunque l’augurio dell’autore della lettera agli Ebrei: “Il Dio della pace vi renda perfetti in ogni bene perché possiate compiere la sua volontà operando in voi ciò che a Lui è gradito” (Eb 13,20-21). Compiere la sua volontà: una volontà che va cercata nella preghiera, con fede ed umiltà, disponibili a dire di sì alla richiesta dell’Altissimo.
Sappiamo che il Signore ci ama e nulla permette che non sia per il nostro bene, come ci ricorda il salmo: “Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male perché tu sei con me” (Sl 22,2-4). La certezza che il Signore è con noi ci dà il coraggio necessario per seguire le sue orme anche quando la strada ci porta verso il calvario, là dove sperimentiamo morte e risurrezione, la realtà pasquale che continuamente trasforma e rinnova la nostra vita.
Nel vangelo dell’odierna liturgia vediamo Gesù che invita gli apostoli ad appartarsi “in un luogo solitario” per riposarsi un po’ dopo le fatiche della missione (Mc 6,31), ma poi, vedendo le folle che accorrevano a lui “si commosse per loro e si mise ad insegnare loro molte cose” (Mc 6, 34). Gesù si commuove per noi. Ci vuole un bene infinito. Vuole vederci felici e non si stanca di “insegnarci molte cose”. Il suo Spirito ci illumina e ci guida, ci consola e ci richiama, ci sprona, ci dona nuova energia, ci ispira quello che è gradito al Padre. Accogliamo dunque nella fede la Parola che ci salva e disponiamoci al compito che ci viene chiesto in questa assemblea.
Voi sapete, per l’esperienza che già avete fatto, quanto è importante l’assemblea elettiva proprio per il bene della vita religiosa stessa. C’è bisogno di Sorelle che accettino il servizio di animazione a livello regionale perché il ruolo della presidente e del consiglio regionale USMI è di fare da ponte tra la presidenza nazionale e le delegate diocesane. Vivere in comunione è essenziale alla nostra vocazione. Le vostre interlocutrici dirette sono le delegate diocesane che da voi attendono un sostegno e la guida per poter svolgere bene il loro servizio.
Ricordo, a tale proposito, che il 2 e 3 marzo si realizzerà a via Zanardelli il convegno per le delegate diocesane: è necessario che il consiglio di presidenza regionale si faccia promotore di questa iniziativa affinché ci sia una corale partecipazione a questo evento.
Ed ora non mi resta che augurare BUONA ASSEMBLEA, ricordando le parole che Papa Benedetto ha rivolto alle persone consacrate nella celebrazione del 2 febbraio scorso in questo speciale “anno della fede”:
“Vi invito in primo luogo ad alimentare una fede in grado di illuminare la vostra vocazione… a fare memoria del «primo amore» con cui il Signore Gesù Cristo ha riscaldato il vostro cuore. A partire da questo incontro d’amore voi lasciate ogni cosa per stare con Lui e mettervi come Lui al servizio di Dio e dei fratelli.
In secondo luogo vi invito a una fede che sappia riconoscere la sapienza della debolezza. Proprio nel limite e nella debolezza umana siamo chiamati a vivere la conformazione a Cristo, in una tensione totalizzante che anticipa, nella misura possibile nel tempo, la perfezione escatologica. Nella società dell’efficienza e del successo, la vostra vita segnata dalla «minorità» e dalla debolezza dei piccoli, dall’empatia con coloro che non hanno voce, diventa un evangelico segno di contraddizione.
Infine vi invito a rinnovare la fede che vi fa essere pellegrine verso il futuro. Per sua natura la vita consacrata è pellegrinaggio dello spirito, alla ricerca del Volto del Signore. Questo sia l’anelito costante del vostro cuore, il criterio fondamentale che orienta il vostro cammino… Non unitevi ai profeti di sventura che proclamano la fine o il non senso della vita consacrata nella Chiesa dei nostri giorni; piuttosto rivestitevi di Gesù Cristo e indossate le armi della luce restando sveglie e vigilanti”.
Con questa fede e speranza, diamo inizio ai lavori. Auguri e ancora: buona assemblea!